LUI e Aspettando Godot: la sfida aperta al significato dell'esistenza va in scena al Parco Gondar - Parco Gondar - Gallipoli (Le) - Italy
 

LUI e Aspettando Godot: la sfida aperta al significato dell’esistenza va in scena al Parco Gondar

LUI e Aspettando Godot: la sfida aperta al significato dell’esistenza va in scena al Parco Gondar

LUI e Aspettando Godot: la sfida aperta al significato dell’esistenza va in scena al Parco Gondar

 

“LUI” è un inno pop all’illusione, un manifesto per i sognatori, a volte per gli utopisti. Uno spettacolo per masticare speranze e aspettative della gente comune e, forse, per cogliere l’attimo, ad ogni costo.

Andrà in scena al Parco Gondar di Gallipoli domenica 11 giugno, realizzato dalla compagnia ZeroMeccanico Teatro con la regia di Francesco Cortese e Ottavia Perrone.

Liberamente ispirato ad “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, lo spettacolo teatrale porta per la prima volta nel Parco Eventi più grande del Sud Italia la riflessione massima dell’uomo, la domanda più antica e più contemporanea con cui la mente si mette in discussione da sempre: è qui che andrà in scena la sfida aperta al significato dell’esistenza. La sua trama apparentemente semplice e i dialoghi surreali hanno suscitato un’enorme attenzione da parte del pubblico e della critica, portando a diverse interpretazioni e riflessioni profonde sul significato dell’esistenza umana.

“Aspettando Godot” si sviluppa attorno a due personaggi principali che si incontrano in un luogo indefinito, apparentemente senza scopo né meta. I due personaggi passano il tempo aspettando l’arrivo di un uomo di nome Godot, ma egli non arriva mai. L’opera presenta un ciclo continuo di azioni e dialoghi, in cui la nozione del tempo diventa ambigua e la speranza si scontra con la disperazione. Questa attesa senza fine è diventata una rappresentazione potente dell’esistenza umana, in cui l’essere umano è costretto ad affrontare l’incertezza e l’assurdità della vita. La trama di “Aspettando Godot” sembra priva di un significato chiaro e di una risoluzione definitiva. Alcuni vedono l’opera come una rappresentazione della condizione umana, in cui l’essere umano è costretto ad affrontare l’incertezza, l’assurdità della vita e l’inevitabilità della morte. Altri vedono la figura di Godot come una metafora di Dio o dell’autorità, sottolineando la dipendenza dell’essere umano da forze superiori che non possono controllare. Inoltre, così come succede con “LUI”, l’opera ha ispirato molte opere successive, influenzando il teatro dell’assurdo e il concetto di “teatro della noia”, continuando a sfidare il pubblico con le sue tematiche universali, spingendolo a esplorare nuovi significati all’interno di un mondo in cui l’attesa e la ricerca di senso possono sembrare infiniti.

Ed  è il pubblico del Parco Gondar questa volta a essere sollecitato nel suo subconscio, nelle sue più intime paure e preoccupazioni, andando a confermare quanto sia vivo in Puglia un nuovo luogo non convenzionale grazie al quale fruire dell’arte del teatro e lasciarsi andare alle divagazioni più intime della mente umana.

 

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